Di una gigantesca testa di pietra nella foresta del Guatemala si ebbero le prime traccie a partire dal 1987 da parte dell’avvocato e filosofo Oscar Rafael Padilla lara il quale entrò in possesso di una foto che raffigurava un viso dai lineamenti sottili e occhi chiusi rivolti verso il cielo. Si iniziò a parlare di questo misterioso quanto enigmatico reperto archeologico in un articolo apparso su una rivista , la Ancient Skies della Ancient Society Foudation dove se ne descrivevano le dimensioni , 10 metri di altezza dove solo il viso arrivava a misurarne 6. Nella foto appare una persona in piedi a fianco di un’automobile ed è proprio da questi due soggetti che si riuscì a stabilirne le dimensioni.
I lineamenti sembrerebbero appartenere a popolazioni caucasiche, l’archeologo David Childress che lesse l’articolo si diede subito da fare insieme al suo gruppo di lavoro per trovare il luogo dove era situata la scultura. Dopo aver parlato con Padilla ebbe l’informazione che il sito in questione era La Democracia e che la statua era stata distrutta dai ribelli rivoluzionari alcuni anni prima, il fatto che la testa fosse in arenaria rese il lavoro più semplice ai distruttori di questa meravigliosa opera. Childress trovò il sito dopo lunghe a accurate ricerche ma scoprì che gli occhi e il naso erano stati danneggiati e che nella stessa zona erano presenti altre dodici statue simili a queste ma con fattezze diverse, i lineamenti raffiguravano persone grassocce dalle caratteristiche indubbiamente Olmeche discendenti dalla popolazione centrale americana e antecedenti ai Maya.
Il vero mistero è perchè la splendida testa di Padillia ha fattezze cosi diverse dalla altre, appartiene forse ad una popolazione più antica di quelle Olmeche? E se si Quale?
Forse la risposta non l’avremo mai, un dato certo è che la storia delle nostre origini è ancora avvolta in una fitta nebbia.